Normalmente siamo abituati a leggere storie incredibili di animali che hanno come protagonisti soprattutto cani o gatti. Proprio di recente vi abbiamo fatto conoscere Kuli, il gatto che ama nuotare in mare e fare surf, e, se andiamo un poco più indietro nel tempo, vi abbiamo narrato i fantastici viaggi di due coppie di avventurieri: il gatto che fa il giro del mondo in barca a vela con la sua padroncina e il cane che naviga il mediterraneo in kayak con il suo amico umano.
Ma oggi, il protagonista della storia che vi andremo a raccontare è un pinguino, e quello che fa questo piccolo animale, se rapportiamo le sue dimensioni a quelle dell’oceano, ha davvero dell’incredibile: infatti ogni anno Dindim (questo il nome che gli è stato dato) nuota in solitaria per ben 8.000 chilometri lungo le coste dell’Atlantico occidentale, per andare a ritrovare l’uomo che gli ha slavato la vita!
Sembra davvero impossibile, eppure, accade veramente dal 2011, ogni anno.
Dindim, il pinguino che nuota per 8.000 km per andare a trovare l’uomo che gli ha salvato la vita
Tutto comincia nel 2011 quando Joao Pereira de Souza, un signore brasiliano di 71 anni, muratore in pensione e amante della pesca, trova sulla spiaggia un piccolo pinguino di Magellano, interamente ricoperto di petrolio e in fin di vita.
Joao si prende immediatamente cura di lui ospitandolo, curandolo e dandogli da mangiare nella sua piccola casa, adiacente direttamente alla spiaggia. Trascorrono così 11 mesi, in cui DinDim lentamente guarisce, riprende le forze e cresce; tra l’uomo e l’animale si instaura un rapporto speciale: stanno sempre insieme e Joao cerca anche pian piano di riabituarlo al mare facendo lunghi bagni in mare insieme a lui.
Una mattina però Dindim sparisce nel nulla. Joao lo cerca per diversi giorni ma niente, il pinguino è partito. Ha sentito il “richiamo della natura”, che dalla spiaggia del Brasile lo porterà fino all’estremo sud della Patagonia, in Argentina; una traversata a nuoto di 8.000 chilometri!
Gli amici di Joao cercano di consolarlo e di fargli capire che ha fatto tutto il possibile per lui e che grazie alle sue cure è tornato ad essere un animale sano, libero e felice.
Ma dopo alcuni mesi, a Febbraio, Joao una mattina sente il verso di un pinguino in lontananza; lui stesso ha ammesso che credeva di stare sognando e che quindi non capì immediatamente che era tornato. Quando poi il canto del pinguino si fece più forte e intenso proprio davanti alla porta di casa, Joao comprese, con un’emozione immensa, che Dindim era tornato da lui!
Nessuno del paese riusciva a crederci e anche alcune televisioni e giornali cominciarono ad interessarsi a questa incredibile vicenda, che grazie anche a internet e ai social, cominciò a fare il giro del mondo.
Ogni anno, a Febbraio, Dindim torna a trovare Joao e passano insieme diverso tempo. Il pinguino si fida solo di lui e si fa toccare e coccolare solo da lui; se qualche altra persona prova ad avvicinarsi… sono beccate!
Fanno bagni e docce insieme, mangiano insieme, giocano e si coccolano.
Un esperto di etologia animale si è interessato molto a questa storia ed è andato sul posto per studiare da vicino l’interazione tra i due insoliti amici. La tesi scientifica è quella che Dindim abbia assimilato Joao come un membro della propria famiglia e il legame parentale, per i pinguini (sono monogami per tutta la vita), è per loro il legame affettivo più grande.
“Questo pinguino è incredibile – ammette lo stesso Joao – e lo considero quasi come se fosse uno dei miei figli e credo che anche lui, in qualche modo, mi ami. Quando mi vede scodinzola come un cane e canta con gioia e se lo chiamo, lui viene.”
Joao vorrebbe anche lui, un giorno, recarsi in Patagonia (magari sfruttando voli lastminute o meglio ancora la generosità di qualche sponsor che si accolli le spese!) per vedere di persona dove va a vivere DinDim quando lo saluta sulla spiaggia e si mette in viaggio… ma questa, forse, è un’altra storia!